Conosciamo Manzoni e i personaggi dei Promessi Sposi

Si tratta di un’attività che ho già effettuato in classe in maniera abbastanza simile. I ragazzi partivano prevenuti nei confronti dell’autore e dell’opera, a causa di notizie sentite da famigliari o amici che già si erano scontrati con Manzoni e il suo monumentale romanzo. L’idea dell’intervista subito li ha coinvolti e ha reso l’autore più vicino a loro, visto il modo in cui è presentato, evitando così la noiosa spiegazione frontale.
Attraverso questa UDA, gli studenti diventano protagonisti del loro apprendimento, lo co-costruiscono con compagni ed insegnante, trovando così maggior motivazione e curiosità nell’affrontare l’argomento didattico.
Il lavoro in gruppi favorisce la peer-education e i processi metacognitivi dell’alunno che, dovendo spiegare e motivare al compagno le sue scelte di analisi, acquisisce consapevolezza.
L’attività inoltre si è rivelata un’ottima azione inclusiva nei confronti di una studentessa con un leggero ritardo mentale che opera per obiettivi minimi. Inserita in un gruppo della classe, ha collaborato con i compagni e partecipato all’attività, sentendosi ben voluta e coinvolta dai coetanei, inoltre ha perseguito i suoi obiettivi disciplinari individualizzati. Anche per gli studenti del suo gruppo è stata da stimolo, perché si sono sforzati nel semplificare i concetti che coglievano dalla lettura del brano per spiegarglieli, diventandone così maggiormente consapevoli e sviluppando un atteggiamento positivo di solidarietà.
L’impegno diretto richiesto a ciascun ragazzo sembra portare lo studente a comprendere e imparare con maggior efficacia e uniformità di classe, coinvolgendo anche coloro che di solito si distraggono

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