Giordano Bruno

Rispetto alla normale esposizione frontale dell’argomento da parte dell’insegnante, che richiede agli
allievi solamente di ascoltare, prendere appunti, studiare e sostenere la verifica sommativa, con
questo approccio si parte dalla “fine” della vicenda di Giordano Bruno, presentata in forma
drammatizzata (film), e da lì si stimola la curiosità degli allievi, il desiderio di saperne di più, di capire
come si è arrivati a quel punto, andando dunque a ritroso nell’indagine del personaggio. Inoltre,
tramite la tecnica del problem posing, emergono moltissime domande, che però poi vengono ridotte
perchè raggruppate per aree tematiche, così lo studente non si sente spaventato dalla quantità di
informazioni che deve reperire, ma si concentra solo sull’aspetto che lui stesso ha individuato come
più interessante (la motivazione dunque dovrebbe essere significativa), aiutandosi anche con le
domande guida formulate in classe. Altro aspetto di cui tenere conto: ognuno avrà modo di
confrontare le proprie informazioni con quelle dei compagni, consolidando così la propria
comprensione, riflettendo sulla propria chiarezza espositiva, integrando le proprie conoscenze con
quelle degli altri “esperti”…
Infine, la scelta condivisa della modalità espositiva, che caratterizza ogni gruppo, rafforza i legami
interni tra gli studenti, incentiva un’ulteriore rielaborazione delle conoscenze ad un livello più alto,
(dovuto al cambio della forma espressiva), consente di usare appieno le potenzialità della propria
creatività e agevola anche gli altri compagni della classe, che avranno modo di assistere a diversi tipi
di esposizione, quindi la loro attenzione sarà sempre alta e ciò faciliterà la memorizzazione dei
contenuti.
Da ultimo, il momento della verifica sommativa -impostata come quiz grazie allo strumento Kahoot!-
verrà vissuto dai ragazzi come una sfida stimolante e divertente anziché come momento di tensione
e preoccupazione.