Il piano cartesiano

Rispetto a un approccio tradizionale la modalita’ di insegnamento proposta prevede una fase di attivazione iniziale in cui gli studenti sono chiamati a ragionare in gruppo e a farsi trovare tutti
preparati per esporre i ragionamenti fatti. Questa prima fase e’ del tutto libera, e l’intento e’ quello di provocare interesse e stimolo fornendo problemi reali. Tale interesse viene peraltro ravvivato alla
fine dell’unita’ didattica perche’ viene chiesto agli studenti di proporre loro stessi un problema di vita reale, raggiungendo cosi’ lo scopo di far loro riflettere (con in nuovi strumenti appresi) sulle
applicazioni pratiche di quanto appreso.
L’inversione delle modalita’ di apprendimento si attua facendo loro visionare a casa una lezione frontale, dando cosi’ modo a ognuno di seguire l’esposizione con i propri tempi e metodi. In tal
modo la didattica e’ personalizzata sulle esigenze di ognuno.
Agli studenti viene poi chiesto di risolvere in classe e poi di esporre le soluzioni trovate, interagendo tra loro (quindi facendo peer-learning) e mettendosi alla prova in un contesto di gruppo. In questo
modo gli studenti piu’ preparati potranno mettersi in gioco cercando di esporre nel modo piu’ efficace le proprie conoscenze agli altri, e gli studenti piu’ in difficolta’ verranno coinvolti e
responsabilizzati. Le conoscenze finali saranno dunque una costruzione condivisa del sapere che parte dai singoli apprendimenti.
Alla fine le singole personalita’ saranno comunque valutate nel momento in cui i singoli studenti dovranno proporre una situazione reale di applicazione dei concetti appresi.
La verifica delle conoscenze si limitera’ all’esecuzione di una prova oggettiva, e fornira’ agli studenti e all’insegnante un utile strumento di analisi sull’efficacia dell’intervento.

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