Sotto pressione

Tradizionalmente, per introdurre l’argomento sulla pressione atmosferica, dapprima ne viene fornita la definizione insieme alla formula che lega la pressione alla forza esercitata sull’unità di superficie, in seguito, si mostra l’esperimento di Torricelli e, solo in alcuni casi, la classe viene portata in un laboratorio di fisica per assistere ad alcuni esperimenti. Per verificare l’apprendimento oltre a quesiti sulle conoscenze saranno dati problemi ed esercizi di applicazione della formula. Questo percorso di approfondimento progressivo rischia di lasciare le formule sulla carta e di far assistere passivamente gli studenti agli esperimenti, siano essi storici o contemporanei. Per far sì che i ragazzi diano significato al simbolismo delle formule e per far apprendere significativamente i concetti, questi devono scaturire dalle loro riflessioni. Gli esperimenti devono essere costruiti. Si propone quindi di percorrere a rovescio l’unità didattica, eliminando la lezione frontale, il trasferimento di nozioni e di partire dal vissuto degli studenti. Per prima cosa si cerca di metterli in contatto con l’esperienza della “forza” esercitata dall’aria nell’opporsi all’apertura del pistone. Nella ricerca della risposta al quesito attivante verosimilmente si imbatteranno nella definizione di pressione atmosferica e potranno scegliere se trarne qualche conclusione. Il quesito, tuttavia, richiede un dato ben preciso e quindi, contrariamente ai quesiti tradizionali in cui i dati sono forniti dal testo del problema, in questo caso dovranno intuire di quali informazioni hanno bisogno per il calcolo del peso. Per gli studenti in difficoltà con le astrazioni logico-matematiche è prevista una strada alternativa totalmente empirica ma che potrà, in fase di riflessione finale, sostenere la comprensione profonda del concetto teorico.

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